La creatività nel processo di formazione
Parliamo allora di creatività e della presenza di questa inarrestabile forza all’interno di tutte le cose animate e inanimate che regnano il nostro mondo e a quanto tale energia sia capace di trasformare un semplicissimo pensiero in un’azione concreta o una piccolissima larva in una meravigliosa farfalla.
Tutto ciò non è forse il risultato di un atto creativo ben preciso? Se solo ci fermassimo ad osservare la natura delle cose, allora potremmo percepire un principio creativo che permea l’intero Universo il cui motore d’azione è l’azione stessa, la dinamicità e il movimento incessante.
Un movimento che diviene parte della natura stessa della realtà in cui viviamo e da cui ogni cosa origina, si trasforma e infine si autodistrugge. L’intero processo avviene grazie a ciò che noi comunemente definiamo come: creatività. Un termine usato e abusato di cui ignoriamo la reale natura poiché troppo distante dalla percezione umana delle cose e dal loro funzionamento.
Il totale coinvolgimento alla vita ci impedisce (molto spesso) di entrare “dentro” la vita stessa e di comprenderne l’essenza la cui natura è in continuo divenire.
Numerosi studiosi hanno e continuano tutt’ora a definire il concetto di creatività magari associandola a una forma di intelligenza di cui qualche essere umano dispone maggiormente rispetto ad altri, oppure cercando di inserire questa meravigliosa creatività all’interno di un sistema scolastico, o nell’ambito professionale, familiare, relazionale o come crescita interiore e spirituale.
Ma anche qui tendiamo a commettere lo stesso grande errore; ovvero quello di pensare alla creatività come un entità separata dalla nostra natura, una componente da dover riesumare dai cassettini della nostra memoria.
Ebbene la creatività a mio avviso altro non è che energia (energia intesa come forza, principio vitale) in continuo movimento attraverso la quale ogni cosa vive e sopravvive.
La vita come processo creativo:
La vita stessa è un atto creativo.
Senza questa forza la vita muore, si spegne, così come si spengono i fari di un auto la cui batteria è troppo scarica (per l’appunto senza energia). L’essere umano fatica a comprendere ciò che è astratto, quindi entriamo più nel concreto.
Tale forza diviene riconoscibile all’uomo manifestandosi nella forma più comune che noi conosciamo come: Arte
Gli errori più comuni che commettiamo…
L’arte o il comportamento artistico è associato alla creatività, ma altro errore che commettiamo è quello di pensare all’arte come una facoltà legata ad alcune professioni che noi classifichiamo come “discipline artistiche” escludendo così tutte le altre e generando separazione tra ciò che è artistico e ciò che non lo è.
Questa separazione accresce sempre più il convincimento che esistano persone creative e persone non creative, come se a queste ultime mancasse quel qualcosa in più, quella marcia in più e tale convinzione incide sulla considerazione che ciascuno di noi matura di sé stesso.
Io penso che dovremmo/potremmo provare a discostarci da questa visione separatista per addentrarci verso una prospettiva differente che consideri l’arte come la manifestazione concreta del principio creativo che vive in ogni essere.
La sua espressione non avviene solamente attraverso quelle famose discipline artistiche (pittura, scrittura etc), ma avviene anche attraverso l’azione concreta che ciascuno di noi applica nella vita di tutti i giorni.